GHOST IN THE SHELL
LA TRAMA:
Il Maggiore è un essere unico nella sua specie, il
prototipo di quello che molti potrebbero diventare in futuro, e un'arma
potentissima. Recuperato da un terribile incidente, il corpo biologico del
Maggiore è stato sostituto con uno interamente artificiale, ma il ghost, cioè
l'anima, è rimasta la sua. Da qualche parte, la parte più importante, il
Maggiore è ancora umana, anche se (e proprio perché) la sua natura le pone dei
dubbi che la tormentano. Li sfrutta Kuze, un misterioso terrorista, che la
Section 9, capitanata dal Maggiore e gestita dalla Hanka Robotics ha l'ordine
di trovare ed eliminare.
IL TRAILER:
LA MIA
OPINIONE:
Un film piacevole e
abbastanza fluido, molto semplificato rispetto alla storia originale descritta
dal manga di Masamune Shirow.
E come biasimare una tale
semplificazione?
Prendiamo in considerazione
il concetto di base dell'intera storia: CHE COSA E' L'ANIMA?
Menti ben più brillanti
della mia hanno provato a dare una risposta a questa domanda, senza trovare
una soluzione. Per tanto io non risponderò all'ancestrale quesito, perché, a
mio parere, ognuno di noi ha una sua risposta e, probabilmente, tutte le
alternative sono corrette. Come, molto verosimilmente, nessuna risposta, data
fino ad ora, può essere considerata corretta.
Torniamo al film ora, la
critica in fase di elaborazione di questa pellicola è stata prevalentemente
incentrata sulla poca originalità di alcuni particolari (per esempio la scena in cui
Batou perde gli occhi per un esplosione, dove viene salvato dal Maggiore, è
pressoché identica alla scena di Innocence, film del 2004, dove all’inizio è Batou a salvare Togusa da
un’esplosione e perdere gli occhi sostituiti, come in Ghost in the shell, da
due minuscole lenti) e sul cast, dove l'intera produzione è stata
attaccata per l'ingaggio di Scarlett Johansson, per il ruolo del Maggiore Mira
Killian, quando la fonte per questa produzione è un anime con protagonista
un'orientale e non un'occidentale. Questa scelta, a mio avviso, è stata un
grosso errore. Per i più pignoli cercherò di spiegarmi meglio: non un errore
nella scelta della Johansson, che per il sottoscritto è una buona attrice, ma
proprio la scelta di cambiare una caratteristica della storia (origine
socio-culturale dell'attrice protagonista), solo ed esclusivamente per rendere
la pellicola più appetibile al più alto numero di spettatori possibili. Va
bene, è una scelta capibile, ma sposta il perché della creazione di un film
dall'intrattenere ed emozionare al semplice "fare soldi".
Per quanto riguarda l'aspetto
visivo e scenografico, ogni particolare è ben curato e straordinariamente
affascinante. Per farmi meglio capire prendo in esempio le scene che inquadrano
la grande città, in una panoramica sopraelevata, facendo notare una miriade di
ologrammi su edifici, ponti e strade. Ognuno di questi "post
pubblicitari futuristici" è unico, complesso e con piccole caratteristiche
singolari. Oppure posso prendere in esame il corpo cibernetico di Kuze, che, se
osservato attentamente, ha un'infinità di dettagli straordinariamente uniti,
che rendono il suo shell robotico malandato, riassemblato da Kuze stesso, un
insieme unico e pittoresco, che ora come ora, che sto scrivendo questo
articolo, mi ricorda Ultron, nel secondo capitolo degli Avengers, nel suo
ingresso in scena, poco glorioso sul momento, ma assai coinvolgente.
L'interpretazione del cast
non è delle migliori, ma è comunque nella metà alta della media degli ultimi
anni.
Tirando ora le mie somme posso affermare che il regista Rupert Sanders ha creato un opera molto
semplice e lineare, facendo delle scelte poco "sportive", ma che nel
complesso non hanno inciso sull'intrattenimento dello spettatore, riuscendo
comunque a rendere questa pellicola capace di coinvolgere il pubblico e di
interrogarlo sul valore della propria anima, cioè il senso di base dell'anime
da cui è tratto. Lo considero un film degno di essere visto almeno una volta da
tutti.
Consigliato a tutta la
famiglia e agli amanti del genere cyber-punk.
Buona visione.
LA CURIOSITÀ:
La
scelta di Scarlett Johansson come protagonista ha scatenato le solite
accuse di whitewashing: la protagonista Motoko Kusanagi, ovviamente, nel
manga è asiatica. Una delle opzioni considerate all produzione era di lavorare
digitalmente su Scarlett per renderla "più asiatica". L'ipotesi poi è
stata abbandonata.
LA FRASE:
Non
sei invulnerabile. - Allora la prossima volta progettami meglio.
IL CAST:
- Scarlett
Johansson: Maggiore Mira Killian
- Takeshi
Kitano: Daisuke Aramaki
- Pilou
Asbæk: Batou
- Michael
Pitt: Hideo Kuze
-
Juliette Binoche: dott.ssa Ouelet
- Chin
Han: Togusa
-
Anamaria Marinca: dott.ssa Dahlin
- Michael
Wincott: dott. Osmund
- Peter
Ferdinando: Cutter
- Chris
Obi: Ambasciatore Kiyoshi
- Danusia
Samal: Ladriya
- Lasarus Ratuere:
Ishikawa
- Rila Fukushima: Geisha
- Joe Naufahu: Peter Browning