THE DRESSMAKER: IL
DIAVOLO È TORNATO
TRAMA CONCISA:
Siamo nell'Australia degli anni '50, terra povera,
sudicia ed infuocata dal sole che mai concede tregua, nello stato di Victoria. Tilly, elegantissima,
misteriosa e fascinosa ragazza scende dal treno con sigaretta tra le mani,
cappello a falda larga, abito Dior, tacco 12 e macchina da cucire Singer. Dopo
aver trascorso anni tra Londra e Parigi, dove ha imparato l'arte
della sartoria da stilisti del calibro di Balenciaga, Tilly è inspiegabilmente tornata a Dungatar, sconosciuta cittadina
composta da 5 case in croce nel bel mezzo del nulla. Il motivo? Ritrovare la
sua folle e anziana madre, da cui era stata portata via in tenera età, e soprattutto
vendicarsi dei suoi vecchi vicini, che le hanno di fatto rovinato l'esistenza
accusandola di omicidio. Che lei ha completamente rimosso...
TRAILER:
LA MIA OPINIONE:
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Kate Winslet è stupefacente nelle panni della protagonista e
a quarantanni riesce ancora a farsi desiderare, perfino al talentuoso Liam
Hermsworth.
Consigliatissimo per tutta la famiglia.
Buona visione.
CURIOSITÀ:
La pellicola è ispirata all'omonimo romanzo di Rosalie Hamm.
LA FRASE:
Lo avete ucciso voi. Lui è morto per provare che il suo amore
per lei era più forte del vosto odio.
TRAMA ESTESA (Spoiler):
Tilly Dunnage, figlia di una ragazza
madre, da bambina aveva avuto parecchi problemi e subito discriminazioni nel
bigotto villaggio australiano di Dungatar, dove viveva. Tutti,
tranne lei, erano a conoscenza del fatto che lei fosse la figlia illegittima
del potente sindaco del villaggio, che sua madre si era
rifiutata di sposare, e non perdevano occasione di rinfacciarle di essere la
figlia bastarda di una poco di buono. Quando a 10 anni rimase incolpevolmente
coinvolta nella morte del figlio legittimo del sindaco, il sindaco stesso
impose alla madre di allontanarla dalla comunità, accusandola di omicidio.
Dopo anni di collegio
forzato lontano da tutti, Tilly riesce a fuggire in Europa,
dove studia da stilista. Negli Anni Cinquanta, quando decide di
ritornare al villaggio natale dalla vecchia madre Molly ormai
impazzita, vede però che nulla è cambiato: lei e la madre sono ancora emarginate dalla
comunità e lei è ancora ritenuta maledetta. Tilly riesce a
riabilitare sua madre e a riallacciare i suoi rapporti con lei; inoltre, per
reinserirsi nella comunità, sfrutta le sue doti nel campo dell'alta moda, prima
attirando l'attenzione con le sue creazioni, per poi divenire oggetto di
richieste da parte delle donne del villaggio, cucendo per loro abiti in grado
di esternare la loro femminilità e renderle appariscenti. Nel frattempo, il
giovane e genuino Teddy McSwiney, campione locale della squadra
di football australiano e unico ad essersi preso cura di Molly per
tutti quegli anni, stringe amicizia con la protagonista e tra i due si accende
pian piano una relazione amorosa.
Con la complicità di un
altro amico, un sergente appassionato di moda femminile, tale Horatio Farrat,
e la vicinanza di Teddy, Tilly ricostruisce la
dinamica del presunto omicidio del bambino, di cui fino a quel momento aveva
solo ricordi confusi: quest'ultimo era un bulletto che tendeva
a colpire a testate (come fosse un toro) le sue vittime, soprattutto
l'innocente Tilly. Non si trattò quindi di omicidio, ma egli sbattè
violentemente la testa contro un muro, rompendosi il collo, mentre stava per
colpire Tilly, che si spostò per evitare la sua violenta testata.
Inoltre la donna viene a sapere che quel bambino era il suo fratellastro e il
sindaco è suo padre.
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Poco tempo dopo Teddy,
come prova d'amore per Tilly, per farle capire che lui non la crede
maledetta, si butta in un silos, convinto di cavarsela. Ma invece
del solito grano, il silos era stato riempito di saggina,
così Teddy soffoca e muore. Le donne del villaggio prendono
allora la morte di Teddy come nuovo pretesto per voltare le
spalle a Tilly e incolparla nuovamente, mentre in realtà la
colpa della morte di Teddy è stata soltanto loro, dato che il
gesto che lo ha portato alla morte è stato fatto per dimostrare a Tilly che
il suo amore per lei era più forte delle malelingue e delle voci sul suo conto.
Qualche tempo dopo anche Molly muore, a causa di un ictus,
e né il farmacista né il sindaco fanno nulla per aiutarla.
La stilista realizza
allora il suo desiderio di vendetta ai danni dei responsabili: lo spregevole
sindaco Evan Pettyman e l'ignobile farmacista Percival Almanac muoiono,
mentre il sergente Farrat si costituisce come ammenda nei
confronti di Tilly. Inoltre le donne del villaggio perdono una
importante competizione teatrale contro un villaggio vicino, dal momento
che Tilly ha cucito i costumi per le donne di quest'ultimo.
Come ultimo gesto di vendetta, la stilista dà fuoco a tutta Dungatar e
parte a bordo di un treno, abbandonando il proprio villaggio in fiamme. Il
controllore del treno le passa a fianco e nota l'alta nuvola di fumo dovuta
all'incendio: l'uomo ipotizza che stavolta i paesani del villaggio abbiano
fatto bruciare una quantità eccessiva di spazzatura, e Tilly commenta
fra sé e sè, sarcastica: "lei non ha mai visto certa spazzatura".
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