TRAMA:
Impero di Tiberio: il nobile Giuda Ben-Hur, ebreo di Gerusalemme, vive felicemente con il fratello adottivo Messala Severo, un romano trovato orfano da bambino. I due amano cavalcare, ma un giorno Messala si stufa della vita che compie, e preferisce distinguersi nelle guerre espansionistiche di Roma, diventando centurione.
Quando
Messala torna a Gerusalemme, la città è sempre più governata da Roma e le
differenze sociali e religiose si sentono bene: le guarnigioni romane sono
minacciate dagli attacchi degli anarchici Zeloti, e il
governatore Ponzio Pilato chiede a Messala di intervenire. Lui
chiede a Giuda di parlare al popolo di Gerusalemme, ma un primo incontro
con Gesù gli fa capire che rispondere alla violenza con la
violenza è inutile. Il giorno dell'arrivo di Pilato, Giuda è falsamente
accusato di un tentato assassinio del governatore stesso, da parte del fratello
adottivo Messala. Giuda è fatto schiavo nelle galee di guerra di Roma, e la sua
famiglia condannata alla crocifissione, tranne Ester, innamorata di Ben-Hur,
che è serva protetta da Messala. Passati cinque anni dopo essere sopravvissuto
ad anni di schiavitù sotto il giogo dei Romani, Giuda si salva
grazie alla disfatta di Roma in mare contro i ribelli Greci. Viene fatto
schiavo dallo sceicco Ilderim, un mercante che scommette sulle corse, e
Ben-Hur, conoscendo bene i cavalli, gli chiede di poter battere simbolicamente
Roma nelle corse colle quadrighe al circo che si sta costruendo a Gerusalemme.
Nello stesso tempo Giuda vuole conoscere la vera sorte di sua madre e sua
sorella, e scopre con orrore che sono rinchiuse nel lazzaretto fuori
Gerusalemme, perché lebbrose. Nel frattempo si avvicina la gara, e grazie alla
debolezza di Messala, Ilderim corrompe Pilato per iscrivere Giuda. La gara si
compie, e alla fine rimangono a gareggiare solo i due nemici Giuda e Messala,
che perde nel tentativo di disarcionare Ben-Hur.
Mentre Gesù,
accusato dai Farisei di sedizione e bestemmie, condannato e crocifisso, muore,
Ben-Hur comprende tutto il messaggio di Perdono che prima non aveva ascoltato,
e lo comprende vedendo il miracolo della guarigione dal morbo della sua
famiglia, e dalla conversione di Messala, che gli chiede perdono.
TRAILER:
LA MIA OPINIONE:
Film che si fa guardare,
senza stufare l'occhio di chi è interessato alla sua visione. Molto più breve
del ben più celebre film del 1959 (11 oscar nella
32° edizione).
Film
con caratteristiche e una storia
aggiornata rispetto alla trama del romanzo da cui si ispira (con piccole
variazioni, ma lasciando il fulcro
della storia intatto).
Effetti speciali pochi, ma spettacolari e ben curati come
quasi tutto il film.
Finale un pò eccessivamente veloce nella parte del perdono,
insomma è irreale un perdono così immediato
dopo due parole sapendo tutto ciò che si son fatti i due "fratelli".
Nel
complesso lo consiglio
assolutamente, ma per chi ha visto il Kolossal del 1959 sarà sotto le aspettative in quanto
non si avvicina al precedente.
Buona visione.
CURIOSITÀ:
Il regista Timur Bekmambetov ha spiegato così la sua nuova versione di Ben-Hur: "Quando diciamo 'l'originale Ben-Hur' dobbiamo essere molto concreti perché ci sono state due versioni per il grande schermo, nel 1925 e nel 1959. E queste sono le due versioni più famose. C'è stata anche una versione teatrale di Broadway, all'inizio del ventesimo secolo. E ci sono state anche molte versioni televisive. La storia di Ben Hur mi ricorda "Romeo e Giulietta", "Amleto" e ogni storia scritta da Cechov. E' senza tempo e ogni nuova generazione può adattarla per il nuovo mondo".
LA FRASE:
Fratello
contro fratello. Schiavo contro impero.
Quintus: Da dovunque veniate questa
nave è il vostro corpo. Quel tamburo il vostro battito! E il vostro Dio è la
gloria di Roma!