Inferno (RECENSIONE)

INFERNO

TRAMA:

Lo studioso di simbologia professor Langdon si risveglia in una stanza di ospedale a Firenze. È ferito alla testa, ha ricordi estremamente confusi e non sa perché si trova nel capoluogo toscano. Quando una donna vestita da carabiniere fa irruzione nella casa di cura non gli resta che fuggire con l'aiuto, della giovane dottoressa Sienna Brooks. Alla base di tutto c'è un genio della genetica che ha deciso di salvare l'umanità dalla sua altrimenti inevitabile dissoluzione diffondendo un virus che riduca drasticamente il numero degli abitanti della Terra.

TRAILER:

LA MIA OPINIONE:

Film degno come finale, di una stupenda trilogia, sulla storia del professor Langdon.
Estremamente più confusionario rispetto ai precedenti due capitolo, in quanto il protagonista è senza memoria di ciò che è accaduto nei giorni prima, e senza parlare della sua totale incapacità di concentrazione, che soprattutto nelle prime fasi del film rendono tutto molto confuso, questo gran film bisogna goderselo con calma e senza distrazioni provando ad entrare nell'immensa moralità da ambo due le parti.
Il regista riesce in questo capitolo della trilogia a unire, quasi perfettamente, la tecnologia, la filantropia e il grandissimo poeta Dante (su cui tra l'altro si incentra principalmente la vicenda).

Consigliato a tutta la famiglia.
Buona visione.

LA CURIOSITÀ:

"Inferno" è il quarto libro della saga di Robert Langdon scritto da Dan Brown, ma è il terzo ad essere adattato per un film. Il terzo romanzo è "Il simbolo perduto" (2009).

LA FRASE:

Bertrand Zobrist: C'è un interruttore. Se lo azioni metà della gente sulla terra morirà. Se non lo azioni, entro cento anni la razza umana sarà estinta.